Monday, December 18, 2006

io leggo il corriere della sera (leggi anche te come guglielmo!)

una mia spia che lavora dentro il corriere mi ha svelato lesistenza di questo interessantissimo articolo (un grande giornale è sempre un grande giornale!) che potete anche voi leggere qui
http://www.corriere.it/Rubriche/Salute/Medicina/2006/09_Settembre/25/figlio_alcol_240906.shtml


Mi spieghi dottore (il dottore sa sulla salute, per questo chiedo al dottore di spiegarmi, come quando chiedo ai politici a chi devo votare)

Come capisco se mio figlio beve o si droga? (ma soprattutto come capisco se fa dei pensieri stranni?)

Risponde Piergiorgio Zuccaro, direttore dell'Osservatorio fumo, alcol e droga (e pensieri stranni) dell'Istituto superiore di sanità
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista «Alcoholism: Clinical & Experimental Research» i genitori di adolescenti che fanno uso di droghe, alcolici o sigarette si rendono conto di questi comportamenti solo nella metà dei casi. (mentre un'altra metà non si rende conto, un'altra metà ha dei sospetti ma non vorrebbe indagare e per quanto riguarda l'ultima metà ancora non si capisce bene se lo sanno e fanno finta di niente o se si drogano pure loro.. e tutto da vedere)
Ci sono dei segnali che possono essere d'aiuto? (provate a fare domande a trabocchetto tipo: "figliolo! devi dire la parola bianco per 10 volte dopodichè risponderai ad una mia domanda senza pensare troppo" la domanda è "cosa beve la mucca?" se risponde latte ha sbagliato e avete vinto voi.) Per capire il proprio figlio fuma spinelli o beve alcolici bisogna valutare con attenzione i suoi comportamenti. (ad esempio: oggi ha tirato la catena del bagno, come valutazione del suo comportamento io darei, dall'uno al dieci, un sette, perchè è una cosa positiva ma non troppo) Questo perché di solito l'uso non occasionale di queste sostanze è espressione di una situazione di disagio. Disagio che può essere evidenziato anche da altri segnali: il ragazzo si comporta male a scuola (osvaldo! mettiti subito la camicia dentro i pantaloni! siamo a scuola, mica allo stadio!), non ha un buon profitto, torna a casa tardi la sera(e frequenta ragazze), si relaziona male con la famiglia (mamma oggi non mi va di fare il letto). Solo in questi casi deve scattare un campanello d'allarme.(mio figlio si fa le pere)
Come devono comportarsi i genitori? Un dialogo aperto e una corretta informazione sui rischi associati all'uso di queste sostanze sono fondamentali.(caro romualdo vieni qui che ti voglio fare vedere un'opuscolo della weshex university di oklahoma kansas city reallizzato dai più alti studiosi superiori che se ne intendono con dei titoli e riconosciuti dal corriere della sera dove spiega tutti i meccanismi che scattenano le droghe dentro il tuo organismo ma anche dicono che non devo denunciarti subito ma prima devo cercare di parlare con te perchè sei solo un malato che ha bisogno di aiuto) E se ci si rende conto che la situazione è più seria di quanto si pensasse (non voglio leggere quel opuscolo voglio solo ascoltare un po di rock and roll.. che è la musica del diavolo) bisogna mettersi in contatto con esperti di disagio giovanile. (la polizia, i carabinieri o la guardia di finanza- a seconda dei gusti-) In diversi casi anche pochi colloqui riescono a rimuovere l'ostacolo.
Cosa è meglio non fare? Non bisogna frugare dappertutto alla ricerca del «corpo del reato» (dove cavolo a messo quei giornali porno??!!) o raccogliere di nascosto campioni di urina o capelli da far analizzare per la ricerca di droghe. (quando devi andare in bagno chiamami che voglio vedere una cosa.. ah, e oggi pomeriggio andiamo dal parruchiere) Il rischio è di aumentare le barriere e alimentare un conflitto controproducente. (avete guardato le mie cose, basta non ho più fiducia in voi ed ora mi butterò giù da questo balcone..... l'avete combinata grossa eh? ve l'ho detto dovevate leggere il corriere della sera.. invece...)
Antonella Sparvoli
25 settembre 2006