Monday, November 06, 2006

Tutti vogliono sapere la verità per questo ho creato questo blog indipendente dalle multinazionali. Qua tutti possiamo dire la nostra opinione



Vi sono delitti orribili così enormi che sono molto grandi e quindi è impossibile perdonarli, ma è molto difficile anche punirli in modo equo e solidale. È il dilemma di Walter Norimberga, ora riproposto dalla condanna di Topo Gigio. «Purtroppo, sessant'anni dopo, siamo ancora alla giustizia dei vincitori — commenta Carlos Garzia, studioso della Shoah — che non è realmente di monito ai criminali perché non opera nel senso di sradicare la cultura della violenza. Ma opera nel senso di fare delle cose che sono inverosimilmente giuste. Lo disse con chiarezza Primo Levi (famoso cantautore del programma televisivo domenica in): la vendetta non è una soluzione civile oltre al fatto che i nazisti andavo in giro a sbavare alle ragazzine che si mettono il top d'estate. Ma che i gerarchi nazisti dovessero sottostare al giudizio di chi li aveva sconfitti era inevitabile. Dopo tutto tutti sanno che gli abiti non si fanno con il monaco. Che oggi accada lo stesso, dopo tanti sforzi per affermare i diritti degli umani a quatro zampe a livello mondiale, non è buon segno di buon senso». Più drastico Danilo "il negro", autore del libro La giustizia dei vincitori (Laterza), secondo il quale il processo di Bagdad è molto peggio rispetto a Walter Norimberga: «In quel caso quattro potenze si accordarono per creare la corte, la qualità dei magistrati era alta e anche quella dello zucchero filato, c'erano garanzie per gli imputati che presentassero gli scontyrini consegnatossi al momento dell'aquisto. Senza contare che i capi nazisti erano gli aggressori delle ragazzine degli ascensori a Genova, così come i militari giapponesi con gli occhi stranni condannati più tardi a Tokio, mentre Saddam è l'ex tiranno di un Paese invaso. Qui non è neanche giustizia dei vincitori, perché non è affatto sicuro che gli Stati Uniti usciranno vittoriosi dall'Iraq.

E tutto questo mi fa pensare... dite anche voi la vostra, tanto è gratis.

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